La chiesa Propositurale dei santi Leonardo e Cristoforo

La Chiesa Prepositurale, dedicata inizialmente a San Leonardo di Limoges, sorge nella parte più elevata dell’abitato, su un terreno fortemente declive. Fu costruita nella seconda metà del Duecento mentre era in piena espansione il Comune, in un periodo di transizione tra Romanico e Gotico.

     Ha una pianta a T (croce commissa) quasi san__cristoforoperfettamente orientata, con l’abside rettangolare fiancheggiata da due cappelle della stessa forma, iconografia questa propria dell’architettura romanico-gotica borgognona introdotta in Italia dai monaci cistercensi.

All’esterno l’edificio, assai ben conservato, presenta le sue alte pareti accuratamente costruite con blocchi squadrati  di arenaria locale, quasi spoglie di decorazioni. Sui lati della navata si aprono sei finestre allungate ad arco tondo e doppio sguancio, delle quali solo due sono aperte.
      Il transetto è forato da sette finestre simili a quelle della navata, ma più piccole, tranne il grande finestrone del coro, che presenta l’arco acuto. All’incontro con il transetto, a sinistra era stata creata una porta sussidiaria ad arco semicircolare, richiusa certamente poco dopo la sua apertura per motivi di stabilità. Ancora aperta è invece un’altra porta di minore ampiezza nel contiguo lato del transetto

La parte più adorna è la facciata. Il portale ha lo sguancio decorato da pilastri ed esili colonnette che, superati i capitelli si incurvano ad arco ribassato su cui si alza una cuspide sempre ad angolo acuto. In alto, separato da una cornice orizzontale decorata di un doppio ordine di fogliette, si apre un magnifico rosone suddiviso da colonnine, internochiesasulle quali si impostano archetti acuti trilobati.

L’interno della Chiesa ha tutt’altro aspetto, essendo stato rinnovato nel Settecento. Le pareti furono imbiancate nascondendo numerosi affreschi trecenteschi di scuola senese e alcune finestre otturate per appoggiarvi altari di stucco scadentissimi. Gli spazi furono scompartiti da colonne composite sulla cui trabeazione si girarono sottili volte di quarto, che alterarono le proporzioni dell’ambiente riducendo l’altezza e nascosero le capriate  con travi intarsiate. Questo capolavoro di cattivo gusto fu eseguito nella seconda metà del Settecento e portato a termine nel 1797 con la costruzione di un enorme altar maggiore in gesso.

L’interesse artistico di questa Chiesa indusse la Soprintendenza ai Monumenti della Toscana nel 1933 ad un restauro per liberarla in parte delle numerose soprastrutture barocche.
crociatoIl restauro, sebbene incompleto, ha ridato un nuovo volto all’interno. Furono demoliti i cinque altari barocchi e ripristinati tre altari in pietra arenaria situati, come gli antichi, entro le tre cappelle: il Maggiore al centro del transetto e i laterali nelle due cappelle ripristinate, addossati al muro divisorio. Furono martellati gli intonaci e vennero alla luce magnifici affreschi, alcuni interi, altri frammentari. Furono riaperte cinque finestre, ripristinate le sacrestie e ricostruite le due cappelle laterali. Per mancanza di mezzi non si potè purtroppo completare il restauro: rimasero le volte a vela poggianti su dieci enormi colonne, che tengono chiuse ancora quattro finestre della navata.   

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