L’essere umano non ha bisogno di zanne, artigli, grandi muscoli; la natura gli ha offerto la più terribile e potente delle risorse: una straordinaria capacità di usare intelligenza, linguaggio, organizzazione del gruppo… Talvolta per compiere azioni grandiose, talaltra per prendere micidiali abbagli, inaspettate cantonate o perfettamente studiate devastazioni su piccola e grande scala. La “natura umana” oscilla tra l’essere il più devastante degli strumenti di offesa e il manifestarsi, all’opposto, come la più eccezionale delle qualità. Tra l’uno e l’altro estremo, perdendosi in infiniti rivoli di possibilità.

Eccoci, dunque, di fronte a un giallo, per un reato antico che coinvolge uomini e animali, in apparenza cresciuto all’interno di una comunità con tratti più arretrati della nostra, grottesca, bizzosa, persino affondata nella superstizione. In apparenza. Perché, a ben vedere, a qualsiasi livello metta lo zampino, l’uomo trasforma il microscopio dei suoi accadimenti in un apologo sul proprio destino di specie.

Tanto che una verità, anche stavolta, non sarà facile da trovare…  

GLI SPETTACOLI INVERNALI DEL TPM

Il Teatro Povero è conosciuto soprattutto per la particolarità dei suoi spettacoli estivi. È il cosiddetto ‘autodramma’ «ideato, scritto e realizzato» dalla gente del borgo e dalla compagnia, in scena tra luglio e agosto su una delle piazze del paese.             

Ancora piú antica di quella estiva, però, è la tradizione degli spettacoli invernali: datata 1965, con opere a volte di repertorio e a volte scritte per l’occasione, la compagnia offre cosí al suo pubblico un regalo di Natale ed augura buone feste. Oltre a prendersi la possibilità di cesellare e sperimentare, nonché di riappropriarsi di una dimensione piú intima e – perché no? divertita – del fare teatro.