Siamo nel 2059, in un’Europa in piena crisi demografica: la popolazione è composta quasi interamente da anziani; i bambini sono rarissimi. Le famiglie sono scomparse e quasi tutti vivono soli, mentre il lavoro umano è residuale, sostituito da automazione e mega-aziende planetarie. Nei borghi come Monticchiello sopravvivono pochissimi anziani; il resto è stato venduto a stranieri ricchissimi (i “livello sei”), trasformando così i centri storici sopravvissuti in scenografie per il turismo di lusso: una sconfinata “casa silente”, in cui nessuno sembra più in grado di far tesoro del proprio passato, di individuare in esso valori guida per progettare il presente e immaginare il futuro, accettando la stasi in cambio di un modesto appagamento.
In questa apparentemente comoda e levigata “perfetta bellezza” ad uso di pochi, la sparizione di un anziano accumulatore seriale porterà un moto perturbante, trascinando tutti i coinvolti lungo un sentiero a ritroso, in cui recuperare scampoli di un senso collettivo perduto. Uno spiraglio dietro al quale, forse, qualcuno saprà intravedere un’alternativa, un modo diverso di ricostruirsi e ricostruire.
Materiali grafici 2025 e foto (manifesto, social etc):
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