Sottosilenzio

1993

Parola e silenzio: la Compagnia del Teatro Povero porta in scena quest’anno questo argomento di grande fascino e complessità, che connota gran parte del vivere quotidiano. Sottosilenzio propone un’illustrazione di alcuni aspetti degli universi comunicativi del mondo contadino e contemporaneo.

Nel primo atto, che si svolge nelle campagne intorno agli anni venti, sono illustrati, in tre quadri successivi, la funzione magico-religiosa, epico-narrativa e conoscitivo-politica della parola entro un mondo in cui le esperienze di vita si presentano “semplici”, coerenti ed autentiche, contrappuntate dal “silenzio” come forma eloquente della fatica e dell’operosità quotidiana.

Nel secondo atto, che procede per quadri come il primo, alla comunicazione frenetica e scomposta del mondo contemporaneo, si oppone, con tutta la forza della piazza-teatro, una rivolta di silenzi, prima individuali, poi collettivi. Da una parte una tecnologia sofisticata e spregiudicata condiziona, manipola e rende grotteschi gli impulsi e i bisogni fondamentali; dall’altra si muove e prende forza l’autodifesa provocatoria e beffarda prima del singolo e poi dell’intera comunità.

Il finale è il tentativo di recupero dell’autonomia comunicativa, è lo scacco ad una tecnologia alienante, è il ritrovamento della parola, come espressione sincera di bisogni e sentimenti, come legame vivo e autentico, gioioso e creativo dei rapporti intersoggettivi.

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