Con “Davide Lazzaretti;perché?” si abbandona almeno per questo anno la consueta formula dell’autodramma per uno spettacolo d’occasione: il centenario della uccisione di Davide Lazzaretti, detto anche “il Profeta dell’Amiata”, o “Sano Davide” nato e tragicamente morto ad Arcidosso a circa cinquanta chilometri da Monticchiello.
Il Lazzaretti è un personaggio relativamente ed equivocamente conosciuto e certamente importante nella storia sociale e religiosa del secondo ottocento.
Fondò una comunità sul Monte Labro, predicò un cristianesimo rinnovato e purificato, auspicò l’avvento della Repubblica di Dio; ipotizzò un nuovo ordinamento politico ed economico e fu ucciso, inerme, dalle forze dello Stato alla testa di una processione di 5000 fedeli.
Il Teatro povero non ha comunque scelto il personaggio per meri fini celebrativi.
Altre ragioni hanno originato l’iniziativa: il fatto che Lazzaretti abbia vissuto e operato in una zona vicina anche se diversa e che motivi di riflessione e di discussione siano scaturiti, per la gente di Monticchiello, dagli esperimenti comunitari di Davide.
Insomma: il termine di riferimento locale è sempre stato tenuto presente.
Per il loro lavoro si è attinto alle fonti storiche più garanti scegliendo nella fitta selva agiografica, alle testimonianze e ai ricordi degli attuali giurisdavidici amiatini.
Le ottave cantate sono tratte dal poema di Angelo Pii, che fu uno dei prediletti seguaci del Lazzaretti.